giovedì 20 maggio 2010

CERTIFICATO DI SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE

gibbonamente pucci pucci. e la mia rabbia infiamma. ma solo per un pò. poi affiora un sorriso. per me. mi burlo della mia arroganza e dell'invidia malcelata. ma in fondo è tutto così lontano da me. pochi respiri ancora e il sorriso si rafforza. per te, stavolta. sei felice? ti immagino felice. ti immagino vivere un amore. ti immagino viverne uno che io non comprenderei , tutto puccipuccibumbumbum. con una persona che mi farebbe impazzire dopo i primi 5 minuti.. ti immagino felice, ed è così che voglio continuare ad immaginarti. ora io so amare. a prescindere dall'oggetto d'amore. e questo anche grazie a te. ma ora so anche essere felice. so amarmi. mi nutro di bellezza e di tutto ciò che mi sfiora, di volta in volta. sento il mio torace così ampio, oggi. sento di poter far dei respiri che riempiono ogni angolo della mia persona. oggi sono capace di affrontare tutto, senza farmi annientare. senza confondermi con te. ho riacquistato i miei confini e le mie caviglie sono diventate in grado di sorreggermi. ora le mie caviglie VOGLIONO sorreggermi, e lo fanno respirando e sorridendo. mi protendo verso il mondo. capace finalmente di succhiarlo e di sentirne il sapore. ricevo e do. come in una danza giapponese, molto femminile. sono armoniosa e alla ricerca di armonia. non voglio più farmi alcun male.

lunedì 10 maggio 2010

Ri_Conciliazione

ed è passato il primo bimestre. non ho atteso i due anni, infine. non che non volessi, ma non ne ho avuto la possibilità. le maniche si accorciano e finalmente non lasciano quasi intravedere più alcun segno. le albe e i tramonti si avvicendano immersi in dolcezze che ancora non riesco a comprendere, forse perchè ne ho paura. il regno di morfeo continua a parlarmi di Te, ma al risveglio sono ancora io, integrata e forte come sto cercando di essere. ora il mio corpo mi parla di me. non più di te. mi dice che i miei piedi sono come radici che penetrano a fondo nel terreno e che la mia schiena, con la testa poggiata in cima, si protende dove l'aria è pulita e riesce a nutrirmi. i miei fianchi si muovono liberi, lontani dal tuo ricordo e lo sguardo è puntato quasi sempre in avanti. sono bella ora. molto più bella, e il mondo mi rispecchia questa bellezza e la amplifica. mi chiedesti, in un tempo lontano, se mi volevo bene. credo di volermene. ora. da quando non ci sei più. prendo ciò che mi nutre, che è in grado di nutrirmi davvero, e null'altro. scivolo come l'acqua, muto di forma e vario la velocita, in labirinti di tubature in cristallo a cielo aperto. non c'è nulla che non possa fare, nulla che io non voglia provare. in divenire. continuo. ve_ro. non come quello cupo e senza senso a cui mi avevi abituata. non sono un derviscio, certo. non ancora. ma tutto nella mia mente e nel mio petto ha preso la giusta dimensione, nonostante il mondo delle co_incideze pare si sia prepotentemente organizzato per far involvere il mio pensiero. non mi faccio più fregare. 
e il jazz palpita.