lunedì 15 ottobre 2012

DEPUR_AZIONE

oggi intendo depurarmi, o per meglio dire, ne ho assoluto bisogno. ma non quel tipo di depurazione che prevede l'assunzione di beveraggitisanoicidimacerateerbedecotteinacquadighiacciaio, no! e neppure parlo di depurarmi da 5 giorni 5 di iperassunzione della qualunque causa grosso buco emotivo e scarse possibilità sociali (per quello basta l'insalata di pranzo che mi accompagnerà per diversi giorni!)
oggi voglio depurarmi da ciò che mi porto dentro e che mi opprime come fosse un enorme parassita che cresce dentro di me, nutrendosi di me e dei miei rapporti. non parlo neanche del Tizio, quello è lì, e ogni tanto si fa sentire, ma poverino, mi suscita ancora un profondo senso di tenerezza e protezione, quell'infido bastardo! voglio depurarmi dalle ASPETTATIVE; di quella sorta di lenti attraverso le quali vuoi a tutti i costi leggere il mondo che invariabilmente ti delude con la sua mancanza di aderenza. quelle aspettative che non mi permettono di accettare Tu_che_sei_come_sei_e-non-come-ti-voglio-io. quelle aspettative che ti portano a combattere adenti stretti e con la morte nel cuore, perchè lo sai che stai distruggendo tutto ciò che di bello ti circonda e che rappresenta la Meravigliosa Possibilità. oggi voglio depurarmi, e voglio farlo anche delle PROIEZIONI: quelle Maledizioni scagliate non da sciamani (magari!) quanto piuttosto da chi con il suo amorevole essere ti ha portato, oggi, a vivere sempre lo stesso atto teatrale, con due o tre attori, non certo di più, che si avvicendano nei vari ruoli, impersonandoli tutti! sempre lo stesso copione, sempre gli stessi attori. oggi provo a dire ciao ciao ad aspettative e proiezioni, dunque, che non mi permettono di sentire l'autenticità e l'unicità di questo palpitante dono che sono le Relazioni. ciao al SENSO DI COLPA,  infine, voglio depurarmi anche di quello, perchè è inutile continuare a flaggellarsi in un girone senza fine solo per il gusto di sentirsi onnipotenti, per l'illusione che è da te che dipende tutto. adieu, come ultima cosa, anche al voler_mi/ti fare del male. per questo, però, non ho ancora trovato le parole.

lunedì 8 ottobre 2012

c'è gente che nasce malata. io no. io ho preso solo un raffreddore; nel mentre mi appariva come malattia invalidante, ma era solo un raffreddore. nel periodo che mi sono lasciata alle spalle stavo fondamentalmente bene nel dolore, come se fosse l'unico modo di vivere con autenticità. poi sono andata verso la vita. e nella mia vita c'è qualcuno che non ha ancora le parole, e che le sta imparando di giorno in giorno.

giovedì 4 ottobre 2012

E Poi Ti Accorgi Che I Mulini A Vento Che Combattevi Erano Veri Giganti

perchè è difficile ingibbonirsi quando ti scorre piombo fuso nelle vene. tu ci provi, ma ti rendi conto che è l'ennesima recita e che quella bacchetta magica è solo una stella di cartone in mano ad una tipa ambigua con la parrucca bionda, che più che una fatina, assomiglia ad una battona.. e allora ti abbandoni a te stessa, e a quel punto sei in caduta libera, in preda ai fumi del peggior alcol in una profondissima spirale-centrifuga.
poi se ti guardo, se mi tocchi, non sono più Alice che precipita nel paese delle Meraviglie, ma tutto intorno a me si ferma. a questo punto le varie opzioni si aprono davanti a me come finestre di Windows, a me la scelta... cosa voglio impersonare ora? la rabbia funesta senza senso ma pur sempre piena di inutili parole oppure il senso di gratitudine di chi, finalmente, trova l'accoglienza del tornare a casa?  lo scontro, il cibo, il nuovo chignon, tutti escamotage per non essere, per non sentire, per recitare in eterno lo stesso copione, in cui, se va bene cambiano le battute, ma alla fine la storia è sempre la stessa... perchè fà paura contattarsi, prendere in consegna te stessa nella nuda verità dei propri desideri. i muscoli della nuca si fanno contratti, la testa fa un male cane e tutto dentro di te urla che è arrivato il momento: respira, vivi, e scendi nei piedi perchè... the only way out is down...