lunedì 22 febbraio 2016

oltre l'io-pelle

e così le persone fanno figli. così. come se nulla fosse. e le altre persone, quelle che i figli li hanno già avuti, o magari non ancora, vanno a trovare chi si è appena affacciato all'universo della maternità, anche loro come se nulla fosse, portando qualche giochino, una tutina o mille consigli. come se fosse del tutto naturale passare da uno stato di persona finita ad uno di persona infinita, laddove i confini del sè vengono spostati oltre se stessi. io invece davanti a donne che fino a poco prima erano come me ed ora come me non lo sono più, resto incantata, come una bambina in un angolo, con la bocca spalancata dalla meraviglia. io assisto al miracolo. al miracolo della nascita di una nuova vita, non quella del piccolo, come si potrebbe pensare, ma quella della madre. una donna appena nata come madre. le osservo e mi chiedo come possano non impazzire,come possano ritrovare loro stesse per come si sono sempre conosciute, percepite. come possono, queste donne, percepire la continuità del loro stesso essere, riconoscersi. perchè per ogni nuova nascita dovrà pur esserci una morte. e mentre mi pongo queste domande mi lascio pervadere dal senso di meraviglia.