lunedì 28 settembre 2009

io mi guardo

mi guardo. non posso proprio farne a meno. e continuo a guardarmi. resterei così delle ore. sono io quella che vedo riflessa, sono sempre più io. esco fuori da me stessa e mi assomiglio sempre di più. esco fuori dal calco, che pure era il mio, costruito con tanta cura e dedizione. costruito al ritmo di punizioni autoinflitte. non mi appartiene più. non ora. ne esco fatta di miele e ambrosia. e non smetterei mai di guardarmi, di accarezzarmi con lo sguardo e con le mani. bella. più bella. me. mi cerco in ogni superficie che possa riflettermi. guardo i particolari. amo i miei particolari. sono convinta che se mi guardo abbastanza a lungo riuscirò a vedere la trasformazione in atto. sono solo io. il resto è tutto rumore di fondo.

domenica 13 settembre 2009

Pieno A Perdere

Così piena, così vuota.
piena di un vuoto che riempie ogni interstizio. s_VUOTA_ta di tutto ciò che pienezza è.
Parad_OSSO. Contenuti_Corrosivi in Contenitori_Corrosi. solo colla tra una parete e l'altra. tanta colla. e lui. il tizio. che è sempre lì, anche quando non parla per un pò. Il tizio con gli occhi di ghiaccio e con il vagito di ghiaccio, che lacera. lui riempie di nulla. lui è la capsula attorno alla quale si sviluppa il tagliente reticolo. lui c'è. anche quando lo ignoro. quando faccio finta di dimenticarmi di lui. aspetta, attento, nella sua comoda tana/ME. è una crisalide senza possibilità di divenire farfalla. una possibilità che non vuole avere futuro.
mi avvio nel tentativo di svuotarmi del tizio. di svuotarmi del vuoto. con il pericolo di perdere ultimi residui di pienezza. QUANTO VA IL VUOTO AL CHILO?

giovedì 10 settembre 2009

NON SENTO GLI ODORI. NE' I SAPORI. MA POSSO CONCENTRARMI SU TUTTO IL RESTO. E TUTTO IL RESTO E' TANTO. E' COLORE, E' LISCIO-RUVIDO, E' DURO_MORBIDO, E' CALDO/FREDDO...SOPRATTUTTO.
MI PIACE LA SENSAZIONE DEL FREDDO SUL CALDO. E' COME QUANDO SEI SU DI GIRI E POI CI SI PLACA. E' COME QUANDO IL DERVISCIO/me ROTEA FINO A SCOPPIARE E POI SI FERMA, MA SOLO CON IL CORPO, PERCHE' DENTRO CONTINUA A GIRARE E GIRARE E A SENTIRE QUEL SENSO DI STORDIMENTO, QUASI DI NAUSEA.
BEVO SUCCO DI ARANCIA FREDDO E MI ACCAREZZA LE PARETI, RISVEGLIA CIO' CHE NON C'E'.
IL GHIACCIO SI SCIOGLIE SULLA MIA PELLE BOLLENTE E LE GOCCE SCIVOLANO VIA DISEGNANDO ARABESCHI DI EFFIMERO SOLLIEVO.
E COSI' IO SENTO.

mercoledì 2 settembre 2009

ho perso il perchè


Ho perso il perchè.
In effetti l'ho avuto per poco, ma prima non sapevo di non averlo. E' andata così: vagavo senza un perchè convinta che non ce ne fosse bisogno, o che almeno non servisse un unico, grande, perchè. Pensavo fossero sufficienti tanti piccoli perchè quotidiani... o forse non mi ero posta il problema per niente.
Poi, improvvisamente, sono sbattuta contro un perchè. Ma fino a che ci ero immersa dentro non mi ero neppure accorta fosse Il Perchè. Avvertivo solo un profondo senso di "giustezza"; sapevo che ora tutto aveva un senso, ma non ne capivo appieno l'essenza.
Ad un certo punto l'ho perso, ma nemmeno allora ne ero completamente consapevole. Nulla aveva più senso.
Ho perso Il Perchè. Ora lo so.
Avrei potuto perdere un come, magari. sarebbe stato decisamente meglio. C'è sempre un altro come.
Il Perchè è insostituibile. Se si è fortunati, si può reincarnare in qualcos'altro, ma è sempre lo stesso, identico, perchè.
Non posso neppure cercarlo. Rischierei di trovane uno fittizio. E' il perchè che ti trova.
Ho perso Il Perchè.