giovedì 28 ottobre 2010

ormai sei pazzo anche tu


Ci sono molti pazzi che se ne vanno in giro senza i pantaloni a molestare la gente e allora li rinchiudono in una casa protetta, così le chiamano, e quelli si accoppiano tra loro e fumano e defecano tutto il tempo, e non molto altro a parte riempire foglietti di numerini bizzarri e brontolarsi addosso. Questi pazzi sono riconoscibili, e allora è facile. Li prendi con la retina e li rinchiudi. Ma poi ci sono i pazzi delle singole, infinite sfumature, cioè tutti i pazzi che occupano i differenti livelli, le differenti gradazioni di pazzia da, che so, Gesù Cristo a chi si crede di esserlo. Non che Gesù Cristo fosse a posto, ma era per dire. La maggior parte della gente è pazza a questo modo, ovvero che devi frequentarla una vita per capire che è pazza, e quando lo capisci è tardi e ormai sei pazzo anche tu, perché a stare appresso a un pazzo finisci per abituarti alla sua pazzia e poco alla volta tu diventi pazzo come lui e lui come te, vi scambiate le vostre pazzie a vicenda, e alla fine non vi sembrate più pazzi ma vi sembrate e vi sentite normali, ma quando invitate la gente a cena e le servite bocconcini di gatto fritto quella strabuzza gli occhi e dice: “No, grazie, non ho appetito”, per non offendervi, e intanto pensa: “Questi sono completamenti pazzi!”, e poi dice: “Ora devo andare”, e dopo averlo detto prende cappotto e cappello, apre la finestra e vola via cinguettando. Io sono una pazza così (non che cinguetto), la gente mi sta appresso nelle mie farneticazioni pensando che alla fine ci sia un senso, nascosto da qualche parte, ma il senso no-n c’è, sono soltanto parole, parole correlate logicamente in gruppi di parole, periodi, considerazioni, ponderazioni, argomentazioni e ragionamenti,ma solo che non c’è una corrispondenza tra questo significato e chi l’ha prodotto, così come chi l’ha prodotto oggi; il tutto ha una parvenza di rispettabilità dialettica, è questo che li frega, ma alla fine, messi tutti insieme, non vogliono dire niente. Privi di significato. I ragionamenti di una deprivata mentale, questo sono, che non vuol dire che non abbiano senso presi singolarmente, ce l’hanno, ma solo che non c’è una corrispondenza tra questo significato e chi l’ha prodotto, così come chi l’ha prodotto oggi non ha corrispondenza con chi ne ha prodotti altri ieri, io non sono quella di ieri, né quello che dico, mi si formano le parole, dentro, le parole e i pensieri, tutto il giorno, e io lavoro per organizzarli in rispettabili, comprensibli ed estemporanee forme di senso, che forse è la cosa più sensata e vera e corrispondente a chi l'ha prodotta che abbia mai detto o scritto.
__tribute to c77___

martedì 26 ottobre 2010

IN_CORPORE

Se leggessimo di più Alexander Lowen, James Hillman, Oliver Sacks, Thich Nath Hahn, Gregory Bateson; se guardassimo più spesso i film con Robin Williams; se talvolta petassimo, ruttassimo, ci si strizzasse i brufoli, si emettesero flatulenze, dessimo libero sfogo ai miasmi, lasciassimo gorgogliare tutti i liquidi che abbiamo dentro e talvolta esondano fuori; se respirassimo coi pori e col diaframma e qualcuno ce l’insegnasse il primo giorno di scuola o subito dopo la sculacciata o il taglio dell’ombelico o del prepuzio per chi sta al caldo e poi gli dicono musulmano o ebreo per infangarlo; se ci si grattasse la schiena a vicenda nel bel mezzo di una riunione; se davvero ci abbracciassimo come scriviamo talvolta in fondo alle lettere; se copulassimo con più ardimento e ardore e adoramento; sì, sì, io credo che vivremmo meglio, noi sàbios del mundo civil.

sabato 23 ottobre 2010

sogni & RETROSPETTIVE

questa notte ho fatto un sogno d'altri tempi... di altri, MIEI tempi... mi ha scosso ripiombare in soffusi_confusi dolori dentro e fuori di me. un senso di disagio mi ha accompagnata per tutto il giorno, e l'abbraccio che mi ha accolto al risveglio non ha saputo consolarmi abbastanza. ero triste, non per me, ma per quell'essere che nel mio mondo onirico, e forse anche in un antro buio del mio animo, era sofferente e senza via d'uscita. è questa l'immagine di te che a me rimane? sono solo preoccupazioni? ancora? per te? ancora? mi auguro di no. ho abbozzato il racconto di questo sogno... non potevo raccontarglielo tutto senza turbarlo o lasciarmi turbare dalle conseguenti e dovute domande. al risveglio mi sono ritrovata a canticchiare questa canzone... ma solo adesso, molte ore più tardi, ho "ascoltato" il testo della canzone... congruenze? coincidenze? non voglio tornare a stati d'animo che oramai ritenevo superati ed estranei... queste parole non devono essere le mie, non più! queste parole raccontano di un'altra vita. di un'altra me. 
___E COSì SIA____

BECAUSE OF YOU

Because of you
the tears dead in my eyes
they freeze until I’m blind
the eyes a gift from you
because of you
the scratches on my face
will never be erased
by someone else’s warmth
because of you
the winter feeds my heart
while summer blows and burns
my disappearing youth
My love is gone
Never feel again
because of love
I feel nothing 
because of you
I’ll never feel again
the agony of pain
will never bruise or start
Because of you
our passion tends to lead
with all my lovers fate
with pieces from my heart
My love is done
never feel again
because of love
I feel nothing
Because of love
I feeeeel nothing
because of you
because of you
because of love
I feel nothing
because of love
I feel nothing

lunedì 18 ottobre 2010

baloon

lui è il filo che permette a me palloncino ad elio, di essere afferrato e di rimanere in contatto col mondo. il mio principio di realtà. il mio termine di paragone. volerei via, lo so. l''ho già fatto del resto. lui mi àncora al mondo che mi circonda, mi ricorda dove sono e cosa c'è attorno a me. lui è il mio filo, non la mano che lo trattiene. è la mia possibilità. posso ancora volare via, se voglio, ma ora posso anche rimanere qui.

sabato 16 ottobre 2010

e poi ci sono giornate come questa...

e poi ci sono giornate come questa, quando ogni piccola cosa ti sembra un regalo. è proprio quella piccola cosa di cui hai bisogno, quella piccola cosa che completa il puzzle della tua vita, oggi. in giornate come questa gli scrosci di pioggia cadenzati e ritmici sembrano seguire i ritmi dei tuoi desideri. e l'odore della terra bagnata sembra propagarsi solo perchè tu possa annusarlo. le immagini che vedi attorno a te sembrano essere proienzioni dei tuoi pensieri. la voce della persona che hai accanto è forte e sicura, proprio per te, e sembra una lunga carezza. e la stanchezza diventa una compagnia, lì solo per ricordarti quanto è stato bello.

venerdì 15 ottobre 2010

è la tua vita, ma rielaborata.

vediamo le nostre vite in termini di convenzioni narrative. le nostre relazioni in serie diventano dei sequel. la nostra infanzia, il prequel. i nostri amici, degli spin-off. penate solo alla velocità con cui tutti noi abbiamo fatto nostre espressioni come carrellata. o dissolvenza. o primo piano, controcampo... flashback... ralenti.... titoli di coda...

è la tua vita, ma rielaborata. forgiata a colpi di martello sullo stampo di una buona sceneggiatura. interpretata sul modello di un successo del botteghino. non c'è da stupirsi che tu abbia cominciato a valutare ogni tua giornata in termini di nuovi spunti narrativi. la musica che ascolti diventa colonna sonora. l'abbigliamento diventa costume. le conversazioni, dialoghi. la tecnologia che usiamo per raccontare storie diviene il linguaggio per memorizzare le nostre vite. per capire noi stessi. la cornice attraverso la quale osserviamo il mondo.

lunedì 4 ottobre 2010

SPLENDIDINCASTRI

che stranissima sensazione... vai ad aprire l'armadio del dolore, la camera oscura dove ricordavi di aver stipato tutte le tue sofferenze e... ti accorgi di aver lasciato la finestra aperta... giusto una fessura, che, in tutto il tempo trascorso dall'ultima mia visita, ha permesso il ricambio d'aria. i dolori, ossigenati, sono solo un ricordo che tuttalpiù rode un pò, ma null'altro. la polvere è stata spazzata via da una leggera brezza, e il colore degli oggetti accatastati ha ripreso vita. sto bene io, e credo che anche la sua vita non sia niente male. una sensazione di libertà pervade tutto il mio essere. e non è vero che la serenità è poco interessante. sono curiosa, sempre più curiosa di tutto ciò che mi attende. e di tutto ciò che ho già, ma che continuo ad esplorare e che continua a meravigliarmi. MERAVIGLIA. MERAVIGLIOSA. come le ultime giornate di mare che mi concedo, prendo vigore dall'acqua cristallina e gelida del mare, lasciandomi accarezzare dal tiepido sole, e non solo. ho la forza e la voglia di cercare e di farmi cercare. di amare. di un amore sano, che genera vita e non dissemina distruzione. rido, quanto rido! e mi abbandono in splendidi incastri.