mercoledì 31 dicembre 2008

Concludere l'anno con un bel premio! Il primo per il mio blog! Già mi meraviglio ogni volta che ricevo un commento... figuriamoci ricevere un premio! Ringrazio xtravaned - autore, tra l'altro di blog esteticamente belli e contenutisticamente interessanti - per avermelo assegnato!!! E colgo l'occasione per sposare il suo dissenso rispetto ai premi utilizzati come invadenti catene di S. Antonio. Premiare un blog, per qualsiasi motivo lo si faccia, è un modo come un altro per omaggiarne l'autore, per dirgli che ti piace ciò che crea; obbligare lo stesso a premiare altri blog (15 nella fattispecie) contribuisce a far girare quest'imago-premi in modo davvero poco sentito!

Mi scuso, quindi, con 44 gatti, che già in precedenza mi aveva assegnato lo stesso premio, per non averlo ritirato, ma spero di aver esaustivamente spiegato le mie ragioni.

Lo stesso, comunque, SCELGO di far girare questo premio e lo assegno a:

baloo nella tana del bianconiglio: pioniere tra i miei lettori. se non fosse stato per lui sarei rimasta chiusa nell'autismo dei miei vaneggiamenti. sono molto legata a questo blog, in cui stregatto esprime il suo pensiero in modo delicato ed acuto su ciò che vive dentro ed intorno a lui!
le parole inutili: di lorenzo. un blog tagliente, immediato, maturo, in poche parole... bello!
Il cacciatore: con taxidriver mi capita spesso di condividere le stesse sensazioni. un blog cogitabondo, da scoprire.

martedì 30 dicembre 2008

ingombranti assenze


Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Tu non lo sai di certo. Io cerco di recidere il nostro legame che parte da un punto indefinito al centro dello sterno. Troppo forte. Non lo voglio fino in fondo. Neppure io so esattamente dove andare. So dove DEVO andare, so dove VORREI andare. Tutto ciò non mi è di alcun aiuto. Troppo usurato tu. Troppi padroni hai avuto, ed ora ti divincoli tra tutto ciò che non hai saputo lasciarti alle spalle. Allora mi fermo io. Sono io che vedrai da lontano quando, continuando per la tua strada (che in realtà è solo un circolo, ma proprio non vuoi ammetterlo), ti volterai. E lo farai. So che lo farai. Io e te eravamo "vergini", non come tutto ciò che da tempo immemore continui a trascinarti dietro, così corrotto e, in fondo, così sporco.
In vita mia, ho fatto sogni che non ho più dimenticato e che hanno apportato cambiamenti nelle mie idee; si sono diffusi in tutta me stessa come fa il vino con l’acqua, alterando il colore dei miei pensieri. Ho sognato di te. Ed era meraviglioso. Poi ti ho incontrato.

Ho sognato di te, che arrecavi pianto ad un'altra e ho divinato che sei quel che so.
Mi riaddormento per scordarti.

Allontanati, figlio di meschini, che ha fatto vanto della sua genie impura.

Svanisci, parto di sangue marcio, lascia i miei sogni liberi dagli schianti e dal tuo cuore traditore e assente.


Ho creduto alle tue parole ladre, quando già altri mi insegnarono che credere è morire.

Inabissati, togli la tua voce, così bella e così impura e così falsa al mio udito, e togli le tue carni, che non hanno bagliori, alla mia vista, e sprofonda con l'anima tua nera negli inferi più spaventosi.

Li conosci bene questi luoghi. Sono il tuo regno.
Ho traghettato speranze nelle terre tue, ma saperle così immorali mi stringe la gola, mi assedia il petto.

Che le nostre strade si separino presto, tanta infamia è offesa al mio spirito.




Carmina Burana

lunedì 29 dicembre 2008

FERMI TUTTI! HO CAMBIATO IDEA...
...che ne dite di una bella pillola per dimenticare tutto?
tutto, ma proprio tutto... per poter ricominciare di nuovo tutto d'accapo.
vergine nella purezza del nuovo già vissuto.
poter ripetere gli stessi errori senza colpevolizzarsene... o magari non farli affatto...

Post-it

Devo ricordare. Devo tenere a mente. Per non incorrere nuovamente negli stessi, soliti, errori.

* Più nulla deve divenire indispensabile per me.

* Mai più permettere a qualcuno di entrarmi dentro e di giocare a suo piacimento con le apparecchiature del mio Dogan.

* Ricercare attivamente il piacere e fuggire da tutte quelle condizioni che creano sofferenza. Quando ciò non è possibile, fare un passo indietro: l'anedonia è meglio del dolore. (non sono più adolescente).

* Avere la forza di rinunciare. Combattere come Don Chisciotte contro di mulini a vento dopo un pò risulta svilente.

*Sapersi arrendere, ma sempre con l'onore delle armi.

* Prima di cominciare un'impresa, essere sempre consapevoli che la vita non è sempre giusta e che non è vero che qualcosa, solo perchè intrinsecamente giusto, prima o poi si realizzerà.

* Ricordare sempre come si fa ad amare, ma mai, mai dimenticare come si fa ad essere amata e, ancor più importante, mai dimenticare come voglio essere amata.

* Investire nelle persone che amo. Disinvestire nelle stesse quando si è toccato il fondo; scavare non serve a niente.

* Essere sempre la priorità di me stessa. Questo è fondamentale.

* Non ricucire gli strappi: i rattoppi sono più brutti da vedere delle ferite aperte.

* Non dare troppo peso alle assenze, anche quando queste sono più rumorose di tutte le presenze che mi circondano.

Devo ricordarmene.

sabato 27 dicembre 2008



Il mio stato d'animo

Vivo queste feste con senso di estraneità, misto a stupore, paura e curiosità

domenica 21 dicembre 2008

TU COSI' PER ME

“Lui no, non era possibile scomporlo in pezzi, smembrarlo:era e restava a ogni momento del giorno e della notte Agilulfo Emo Bertrandino… avente per la gloria delle armi cristiane compiuto le azioni tale e tale e tale, e assunto nell’esercito dell’imperatore il comando delle truppe tali e talaltre. E possessore della più bella e candida armatura di tutto il campo, inseparabile da lui. …eppure passeggiava infelice nella notte.”

Italo Calvino
-Il cavaliere inesistente-

Sii con me sempre... assumi qualsiasi forma... fammi impazzire! Ma non lasciarmi, ti prego, in questo abisso, dove non posso trovarti! Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza l'anima mia!

venerdì 19 dicembre 2008

Io ho disteso i miei sogni sotto i tuoi piedi.
Cammina dolcemente,
perchè tu cammini sui miei sogni.
Yeats

giovedì 18 dicembre 2008



C'est la ouate - caroline loeb


il kitsch è liberatorio! ...e meraviglioso!

o forse non facciamo altro che sognarci tutti a vicenda? un intreccio di sogni, un groviglio senza confini, senza fondo?

siamo tutti un unico sogno che nessuno sta sognando?

Sempre più sento svanire il confine tra il mio mondo interiore e l'esterno, fra ciò che sono io stessa a creare e quello che realmente mi sta dinnanzi, finchè non riesco più a distinguere l'uno dall'altro ed inizio ad avvertire il mio animo come qualcosa di esterno e gli oggetti esterni come il mio mondo interno.
Giramondi, funamboli, pompieri, angeli, ciechi, dittatori, donne obese, bambine, principesse si muovono attraverso le mie stanze, palcoscenici, fili sospesi, alberi di navi, deserti, cattedrali, stazioni ferroviarie e creano storie di volta in volta poetiche, bizzarre, assurde, surreali, sinistre... che sul momento sfuggono alle mie interpretazioni troppo razionalistiche.
Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma soltanto chi è felice può uscirne.

sabato 13 dicembre 2008

Colui che parla senza un orecchio attento è Muto

"Non senti? Ma se rumoreggiava il mondo! Clangore
Crescente come di campana. Nomi nelle orecchie
Di tutti gli avventurieri persi, miei pari -
Come l'uno era forte, l'altro ardito,
E un altro fortunato, ma tutti persi, perduti!
Un solo rintocco funebre per anni di lutti."
Robert Browning
(Childe Ronald alla Torre Nera giunse)
Sono venuto al mondo
Con una sei-colpi in mano
Dietro una pistola
Darò l'ultima battaglia.
Bad Company
Cosa sono diventato?
Mio dolcissimo amico
Tutti coloro che conosco
Se ne vanno alla fine
Puoi prendertelo tutto
Il mio impero di sudiciume
Io ti deluderò
Io ti farò male
Trent Reznor

venerdì 12 dicembre 2008

lacrima

umore che stilla dagli occhi.

quando si piange, bisogna farlo da soli, al buio, perchè piangere è un azione che richiede molta intimità. e molto coraggio, a volte. piangere può essere un'ammissione.





altre volte le lacrime sono uno svuotamento, un impoverimento; gocce della propria essenza che, non trovando una collocazione dentro di noi, scappano via, alla ricerca di luoghi in grado di contenerle.

ci sono, invece, delle volte in cui le lacrime sono scintille di fuoco. piccola manifestazione esterna di un incendio che divora le viscere.

poi, le lacrime di consolazione: acqua salata e autoprodotta che ti accarezza le guance. ci si accarezza quando non c'è nessuno che lo faccia per te. sono tristi. tiepide. e dignitose.

ci sono quelle silenziose e quelle che si accompagnano a singhiozzi, incontenibili. questi servono a fare rumore quando ci si sente troppo soli e c'è troppo silenzio intorno.
LAcriME. io ne verso. di tutti i tipi. io piango in tutti i colori. tutti i colori tutti insieme. da sola.

giovedì 11 dicembre 2008

will drive you... MAD!



el tango de roxanne - moulin rouge


IT'S MORE THAN I CAN STAND! (...)
Feelings I can't fight!
You're free to leave
me but just don't deceive me!
...And please... believe me when I say
I LOVE YOU!


venerdì 5 dicembre 2008

I'm trapped inside


Esistono delle trappole in cui più la povera preda si divincola, più ne rimane imbrigliata.
E' quello che ho fatto io fino ad ora, senza rendermene conto, o forse pur sapendolo. Ho continuato a divincolarmi con un cappio attorno al collo: ad ogni mio movimento sentivo le corde stringersi sempre più e soffocarmi. Il dolore era l'unica prova dei miei movimenti. Il dolore mi faceva sentire viva. Ora sto provando ad agire in modo diverso. Non a rimanere immobile (questo era il piano B miseramente fallito), ma solo a lasciarmi andare al flusso. E' forse questa la via. Lascio aperta me stessa a tutto. Sono solo una porta. Entrate e uscite a vostro piacimento, forza! Non c'è nessun biglietto da pagare! Anche io entro ed esco da me stessa senza impegno.Anche il mio TIZIO, il mostro che vive dentro di me, accudito da me, lo fa. Accetto. - IO SONO LA PORTA INTROVATA -
Mi lascio andare, dunque. E che tutto faccia ciò che deve. Cosa c'è meglio di Mozart per questo?





Rondò Veneziano - Mozart

martedì 2 dicembre 2008

Tutte le grandi opere sono nate da grandi passioni.

E' sempre lo stesso copione. Dovrei aver imparato, ormai... e invece niente! Mi piace il fuoco, ne resto affascinata, incantata e, persa in esso, mi ci avvicino sempre di più. Poi mi brucio.Scappo via, me ne allontano, ripetendomi che non farò più lo stesso errore, che alcune cose vanno ammirate solo da lontano. Poi, dopo un pò, la stessa malìa mi porta nuovamente verso di esso. e di nuovo. e di nuovo. e di nuovo.CAZZO! Il fuoco non sembra mai identico a se stesso, e ogni volta mi faccio fregare dal suo nuovo volto!

Trasformazione / Cambiamento / Cambia-Mente

domenica 30 novembre 2008


ogni tanto dimentico che basta solo un pò di pazienza per sciogliere il nodo che lega il fiocco del pacco regalo... a quel punto inaspettate verità ti si palesano.

non è poi sempre vero che più stretto è il nodo, più prezioso è ciò che all'interno del pacco si cela...

a volte basta davvero solo tirare leggermente quel meraviglioso nastro di raso rosso... solo leggermente. ciò mi porta dunque a riflettere su quanto sia stupido da parte mia infiocchettare con nodi tanto stretti (e di conseguanza tanto sgraziati) il MIO pacco regalo.



Lou Reed - Perfect Day

venerdì 28 novembre 2008

IL TEMPO, LO SPAZIO E LE NOTE. QUALI TRA QUESTI ELEMENTI PUO' AVERE LA PRIORITA'? CHI TRA LORO E' IL PROTAGONISTA?...
NESSUNO DI LORO: QUESTA E' LA VERITA'!
MISCELLANEA DI COLORI, PROSPETTIVE ED ATTIMI.
LATITUDINI, INTENZIONI-TENSIONI, SUTURE, E TANTA, TANTA VOLONTA'...
QUESTO CIO' CHE NOI RISERVIAMO PER IL NOSTRO OGGI, E DOMANI...E MARZULLO!
speranza... inevitabilità... tennent's...



mercoledì 26 novembre 2008

DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE - DAL LETAME NASCONO I FIOR.... letame: massa informe di materia organica comunemente detta MERDA, dalla quale mi sento spesso avvolta. A-VOLTE questa merda è solo la vita. a volte questa merda è quanto di più produttivo e fecondo possiamo augurarci.
I DIAMANTI. noi, in quanto diamanti-amanti non abbiamo mai prodotto nulla. il nostro incontro è stato solo artefice di ulteriori promesse-dismesse dalla nostra labile mente, di attese-inattese nell'universo personale di chi, come noi, voleva e non ha potuto, credeva, ma non è stato in grado di...
sono venuta a te nuda e indifesa, come doveva essere. sono venuta a te.

e così....PUNTO.
mettere un punto ad un pensiero condannato unilateralmete ai puntini sospensivi.
mettere un punto alla statico movimento.
mettere un punto alla cristallizzazione dello spazio empirico.
mettere un punto e basta.
è stato un errore.
un'illusione.
uno scherzo, forse.
lo scherzo più reale di tutta la mia esistenza.
o, forse, tutta la mia esistenza ridotta ad uno scherzo. del destino? No, abbiamo detto che quello non esiste.
forse era solo un disegno. uno di quelli che se non li vedi dall'alto (abbastanza in alto) non ne cogli il senso e la perfezione. non so ancora quale sia la fottuta perfezione in questa sorta di crop circle, ma ho bisogno che essa vi sia.
mi costa forze, sudore e sangue, e spero che ne valga la pena.
ne esco a pezzi, lo so. ma in ogni pezzo vi è l'essenza di ciò che ha rappresentato.
l'ho voluto io. ha senso? tanto, nulla ha più senso... neppure io l' ho.
AMORE CHE VIENI DA ME FUGGIRAI
AMORE CHE FUGGI DA ME TORNERAI
amore... sti cazzi!
maya si scioglie in un immaginario e reale lago di acqua salata.

martedì 25 novembre 2008

A volte la verità non cambia



come lastra di vetro incrinato, così io.

domenica 23 novembre 2008


tendere e non at-tendere. questo quanto dovrei. come se credessi che i risultati siano proporzionali ai tempi che li si è attesi o alle sofferenze che li hanno annunciati. non è un universo di meritocrazia. e se lo è, io non valgo un cazzo.
ho creduto nelle attese, ci ho creduto davvero, ma le attese non pagano - non è vero che poi gli eventi vanno dove devono andare da soli, o forse sì, solo che non vanno dove voglio io - gli sforzi non pagano - si può zappare solo il proprio pezzo di terreno ma poi gli agenti atmosferici e quelle cazzo di cavallette proprio non le puoi controllare.
i'm sitting here lonely like a broken man (G.F.R.)
attendere il nulla perchè il nulla attende me. non c'è amore per questo essere. questo essere non chiama amore. non può. non sa. di fatto, non lo fa. (che rima inappropriata, maleducata, inconsapevole e oscenamente infantile)
il mostro va guardato da lontano, e anche allora non genera amore in chi lo osserva; curiosità, forse, cautela, indubbiamente. se ti avvicini hai modo di notare tutte le contraddizioni e le deformità del mostro, e allora ti può generare solo una gran pena. io provo pena per lui. lo amo, a mio modo, e non permetto che nessuno, al di fuori di me, lo uccida. lui crede di essere me, poverino, ma io so di essere ANCHE lui. lo chiamo con mille nomi e in mille lingue, per confonderlo, affinchè non prenda il sopravvento. ma poi lo nutro, non posso farne a meno, non so fare altro. lui è il mio TIZIO. è dentro di me. un giorno gli canterò canzoni con voce roca.

venerdì 21 novembre 2008

ecco: mostro il mostro

unghie sulla lavagna. stridore. stridore. stridore. sensazione di vuoto da montagne russe. cosa farne di me?. cosa fare di quest'aria maleodorante. di questi tessuti morti. di questo sangue denso. cosa farne di me. della mia inutilità. del mio cibarmi di me stessa. della mia scimmia. della mia assenza. della mia ingombrante presenza. cosa fare per me. per me. me. è tutto pesante. io sono pesante. i miei arti lo sono. e i miei occhi non vedono. non più. non c'è nulla aldilà di questo attimo. non c'è nessuno che possa trarmi in salvo. sono una marionetta con i fili abbandonati al suolo. non ho più parole. ho pensieri, talvolta, ma hanno l'immediatezza delle sensazioni corporee e delle immagini. sono grugniti a colori. sono urla strozzate in gola. sono il NON-ESSERE. non c'è neppure l'eco. neppure una fittizia risposta. famelici universi cannibali che si divorano l'uno con l'altro, l'uno all'interno dell'altro, tutti in me. sono un essere deforme con al suo interno deformità e difformità. il dio del dolore ha rapito il mio animo per il suo diletto, e lo fa a brandelli. spettatrice di questa violenza, io. spettarice pagante per assistere, affamata, allo smembramento di me stessa. permeabile ed impermeabile, io, vivo la mia stessa iconoclastia. indifferente. affondo, avvolta in un pesante drappo di velluto rosso, in una profonda fossa nella terra umida e odorosa, già piena di ospiti indesiderati. ma qui, ora, l'ospite in-desiderato sono io.



GRAND FUNK RAILROAD - inside looking out

domenica 16 novembre 2008

vai allora. ci sono altri mondi oltre a questo.

I am a maid of constant sorrow
I've seen trouble all my days
All through the world i'm bound to ramble
I have no friends to show my way...


Rumore di passi sul Sentiero del Vettore.

Bisogna incamminarsi verso la Torre.
Verso la Torre che sorregge tutto
e che è sorretta dai vettori.
La Torre è il punto di cogiunzione tra tutte le realtà possibili e contemporanee.
La Torre è la Passione del Movimento del Mondo.
Tutti si incamminano verso la Torre
anche se non ne sono consapevoli.


I Vettori sono sentieri sui quali si poggia la Torre.
Tutti seguono un Vettore
anche se non ne sono consapevoli.
Tutto serve il Vettore.
E' energia incanalata in una direzione - vettorialmente.
Al momento c'è uno smottamento - un vettoremoto.
Io corro alla difesa della Torre.

VAI ALLORA. CI SONO ALTRI MONDI OLTRE A QUESTO.
UNA MANO INVISIBILE MI RESPINGE. UNA VOCE MI PARLA SENZA PAROLE.
E' TERRIBILE COME NESSUNA PAROLA POTRA' MAI ESSERE. ALLE PAROLE SI PUO' RIBATTERE. QUESTA E' SOLO UNA NEGAZIONE INARTICOLATA.
ORA IL TEMPO CHE TRASCORRE HA PER ME QUASI UN EFFETTO FISICO. E' COME UN PEZZO DI STOFFA RUVIDA CHE MI SCIVOLA TRA I PALMI DELLE MANI.

sabato 15 novembre 2008

ruminazioni ossessive

è così che le chiamerei se dovessi diagnosticarle a qualcuno. ma riferiti a me questi termini mi fanno pensare più ad una vacca al pascolo...



i miei pensieri come big babol. perdono sapore quasi subito, ma ti ostini a masticarli ben oltre il dolore alle mascelle. di notte. di notte soprattutto. vagano vagano vagano. ma poi restano sempre lì, impantanati. entro nel loro labirinto -adoro i labirinti- senza curiosità. ormai ne conosco tutte le false uscite, tutti gli ingannevoli anfratti. così le ore passano e le albe si susseguono una dietro l'altra, tutte uguali. con la luce sopravviene il sonno, e i pensieri, stanchi, si ritirano con un saluto frettoloso, consci del fatto che ci rivedremo presto. non mi disturbano quasi più, ormai. sono diventati di famiglia. sono come un mantra. al loro arrivo mi ci abbandono completamente. guidano loro.

SIGNORA, LEI DEVE ESSERE STUPIDA, STUPIDA, STUPIDA. (l'uomo della pioggia)

ruminazioni ossessive, dicevo. dovrebbero essere un conforto, l'ultimo baluardo prima della pazzia. perchè allora ho la sensazione di impazzire ogni volta? SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA'. SENZA SOLUZIONE ALCUNA, in effetti.

giovedì 13 novembre 2008

RECRIMINAZIONI

Oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?
My friends all drive Porsches, I must make amends.
Worked hard all my lifetime,
no help from my friends,
So Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?

Oh Lord, won’t you buy me a color TV ?
Dialing For Dollars is trying to find me.
I wait for delivery each day until three,
So oh Lord, won’t you buy me a color TV ?

Oh Lord, won’t you buy me a night on the town ?
I’m counting on you, Lord, please don’t let me down.
Prove that you love me and buy the next round,
Oh Lord, won’t you buy me a night on the town ?

Everybody!
Oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?
My friends all drive Porsches, I must make amends,
Worked hard all my lifetime,
no help from my friends,
So oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz ?

That’s it!
- J.J. -




mercedes benz - janis joplin

martedì 11 novembre 2008

MONADI E MENADI

Viviamo come Monadi di confusione che sfiorano altre Monadi altrettanto confuse in una danza quotidiana.

La prima illusione della Monade è quella di contare qualcosa.


Ogni Monade assiste impotente a ciò che le viene trasmesso e propinato senza avere la possibilità di appurare se le informazioni corrispondano al vero. La Monade si indigna a volte, ma spesso si adagia alle logiche economiche.

Alienazione totale.

Sono nella Vita ora.

Sono una Menade.





Occorre avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante.
Sono una donna in preda alla frenesia estatica e invasata da Dioniso, il dio della forza vitale.

Ne celebro il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali ha luogo un sacrificio; dilanio il mio cuore a colpi di coltello e lo divoro crudo nel momento del parossismo estatico.



Io sono le Passioni al Di Fuori di Me.
Ho sconfitto la Morte. Ho sconfitto la Mia Morte.

Sono come pagina di giornale accartocciata e riscoperta.




Ballo in Fa Diesis Minore. Sono Io La Morte - Branduradi

domenica 9 novembre 2008

MERAVIGLIA

Resto sempre sorpresa, meravigliata, come un bambino dinnanzi ad un carretto di caramelle colorate e morbide, quando chi credi di conoscere ma che credi non ti conoscerà mai, ti propone nella sua ingenuità parti di te che pensavi essere riservate a te stessa e a pochi altri eletti.

  • NOI SIAMO PER TE COME I COMPITI PER LE VACANZE

Che presunzione la mia...

Epoca di grandi cambiamenti, questa. Ho bisogno, però, di un'enorme concentrazione per non far stagnare questi movimenti dell'essere all'interno di me stessa. Ho bisogno di metterli in pratica. Ho bisogno di attuare.



Sarò sempre un MATTO con le modalità da BAGATTO



Non sei naturale. Cosa è un Essere Naturale? Un Essere Naturale E'. Colui che si pone al mondo senza mutazioni. Un essere morto, dunque, se le mutazioni, continue e sovrapposte sono parte integrante di quella maratona che chiamiamo vita. Non sei morto, quindi. No. No? No, ti ho detto. A volte lo credo, l'ho creduto, ma poi è la stessa onda che ha tentato di annegarti a riportarti su. A darti quell'attimo di ossigeno che può significare tutto. La vita, la morte.


Che meraviglia il meravigliarsi!


Non voglio farmi assorbire dai cataclismi epocali. Non più. Essi sono atti a distruggere - e da lì si può ricostruire a piacere, lo ammetto, ma pur sempre di distruzione si tratta - mentre il mio spirito creativo vuole alimentarsi di mattoni e cemento e sudore e vino. Un muratore, con la consapevolezza di uno sciamano.

Voglio crescere come papavero, bellissimo e fragile, tra le crepe dell'asfalto. Vaffanculo alle camelie! Vaffanculo ai dervisci! Ho la potenza delle falene generate dalla mia bocca!

martedì 4 novembre 2008

DISILLUSIONE



e' dunque questo ciò che mi si prospetta... va bene, posso tollerarlo, ho frequentato codesti luoghi per lunghi anni... ora le mie energie vanno quindi canalizzate nell'atto di appianare e livellare aspirazioni e desideri. nulla di più comune. lo hanno fatto in tanti...


trasformare la fame in appetito e l'anelito in mere voglie.


addio derviscio..... amando la tua passione sono giunta ai miei limiti.




chick habit - april march

lunedì 3 novembre 2008

SPOSSATEZZA


se noi fossimo brocche e i nostri pensieri e le nostre emozioni acqua...

il tempo è formato solo da una serie di spot immobili e senza senso il cui succedersi velocemente dà l'idea del movimento.

il tempo è una puttana! si vende al miglior offerente e ti fa credere di essere qualsiasi cosa tu voglia. anche io vorrei essere una puttana, ma ci vuole maestria, troppa maestria e troppo controllo.

il tempo non mette mai i saldi. resti affascinato dai tanti talloncini colorati che ci sono in vetrina, ma a ben vedere ti fa pagare sempre il doppio.

il tempo è un'unità sovrassommativa di pugni nello stomaco e di carezze. è sempre, sempre una somma, anche quando il risultato finale è preceduto dal segno "meno".

quanto dovrà passarne perchè mi pieghi? quanto tempo? quanti tempi? ci sono così tanti tempi che si frappongono tra noi e l'inevitabile.

che strano... a me l'inevitabile non ha mai fatto paura. mi ha sempre donato, al contrario, una placida serenità, dettata forse dalla mancanza di scelta che alletta i vigliacchi. oggi l'inevitabile è ciò che tem(p)o di più.......................................................................

"Non ho tempo. Per questo lo guardo passare, è il mio passatempo. L'aspetto da solo nella sala di bell'aspetto che ripassi, che torni indietro sui suoi passi. Ma il tempo è ormai passato, a volte remoto, lontano nel tempo. Il tempo è infinitesimale, piccolo, minuto, secondo a nessuno. Il tempo c'era prima della notte dei tempi, quando nessuno ancora si chiedeva: che tempo che fa, a che ora? Ti accorgi della sua presenza solo quando è già trascorso e trapassato, e non puoi fermarlo. Per quanto corri non riesci mai a precorrerlo. Ogni cosa ha il suo tempo e tu il tuo: nasci, cresci, muori, tocchi ferro. Il tempo è così. Quando va bene è, e sei sereno, quando va male è temporale, come il potere. Ma il mio tempo è scaduto e in frigorifero non ce n'è dell'altro. Solo il tempo di un consiglio d'Egitto: se un giorno viaggerete nel tempo portatevi una ventiquattrore." (Guido Penzo)


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amatevi - agricantus

Un omaggio al mio amico, il ragazzo del lift
- quello che ascolta e consilia i clienti prima dell'arrivo al piano -
A lui, che sovente mi augura Sogni di Treni...

domenica 2 novembre 2008

L'ULTIMA TUA PROVA SARA' LA MORTE


le tue parole, spine.
le tue intenzioni, una 44 magnum nelle mani di un bambino.
ogni tua espressione viene a me tagliente come un bisturi che incide incondizionatamente pelle, tessuti, carne... fino ad esporre gli organi agli occhi degli indiscreti.
ho tentato di prendere energia dal sole, come una sorta di ufo robot de' noartri...
la mia sensazione? vestirmi, profumarmi, truccarmi e depilarmi per un incontro che viene disdetto all'ultimo momento. ti guardi allo specchio e sembri più vecchia di 50 anni. una caricaura piena di belletti che non riescono a ricoprire le rughe e le cicatrici. traggo il mio vestito rosso, quello bello, dalla naftalina (è pieno di buchi... le tarme ci hanno banchettato, ma io non me ne accorgo); -che potenza ha il "puntoevirgola", quella di un pensiero concluso che lascia spazio ad ulteriori approfondimenti- che strazio provare ad indossarlo! a che strazio mi sottopongo!
ma tanto tu mi lasci lì, a guardare l'orologio, le ore che scorrono, e a cercare scuse che lascino a me una dignità e a te il senso del tuo essere, per me.
ASPETTA-tive deluse.
tutto torna all'idea dell'attesa.




La ballata dell'amore cieco (o della Vanità) - De Andrè

sogni, segni, signi-ficati

QUESTA NOTTE HO SOGNATO DI ESSERE INCINTA.
questo, ciò che al riguardo mi viene al mattino.




rispetto al sogno sono certamente Frank-N-Furter

seguendo la linea delle mie associazioni, invece, di sicuro mi toccherebbe il ruolo di Columbia!






time warp - the rocky horror picture show

sabato 1 novembre 2008





il re fa rullare i tamburi - de andrè

-graffi_

Difficile è discernere tra ciò che perde di senso e ciò che muta il suo senso interiore. Tutte le voci attorno a me come fonemi slegati. Cosa rende giustizia alla realtà? ...il mio sapermi rapportare ad essa... forse. non so più farlo.
Anagrammi di pensieri fluidi sulla soglia di uno stridente bagliore sordo come acqua di vapore denso.
Mi rintano, allora. tra musica e fumo e matite. la musica entra dentro di me, fuoriesce sotto forma di fumo dalla mia bocca e si imprime nella realtà materiale con le sembianze di linee su fogli ruvidi. sono in ascolto, ma quello che sento non mi piace, non lo tollero.
Solo versi gutturali si propagano da me alle orecchie del mondo. Sento la mia melodia, ma deve
esserci un errore di codifica.
Correre, scappare non serve più, lo so da tempo. Ignorare, neppure... e poi lo strappo è così forte che non ne sarei in grado.
Vibra nello stridore scarlatto il mio sentire sulle tempie che pulsano.
Ogni sussurro di ogni ora in cui sono sveglia scegliendo le mie confessioni tentando di mantenere un occhio su di te come uno sciocco ferito, perduto e accecato. Oh no, ho detto fin troppo, l'ho voluto io. (losing my religion- -REM)
La sanguigna ha il colore delle mie viscere. più la calco sul foglio, più sento di non poterle più rimettere dentro.
A cosa serve ri-conoscersi, se poi nessuna stramaledetta camelia cresce sul muschio del tempio? se nulla, proprio nulla sopravvive. mai. mai, per me.
Lo spazio si dilata fuori di me. e rende tutto troppo lontano per poter essere toccato.
Lo spazio si dilata dentro di me.
Una rarefatta immagine di me stessa mi guarda con diffidenza.
Ho perso la pazienza.
Ora ho graffi di odio per la tua mano.
Per me, lungo la linea di pensieri, sei fulmine freddo dentro una nuvola di vapore.
Il tuo tocco forgiato sulla mia pelle fradicia di vertiginosi vortici di desiderio. in mille pezzi.

Hey Joe - Jimi Hendrix

giovedì 30 ottobre 2008

LASCIAMI LECCARE L'ADRENALINA

L'arroganza è un corpo straziato che si espone ai miei occhi in tutta la sua cruda nudità.


LIVIDO LIVORE



  • LIVIDO: si dice del colore bluastro che assume la pelle umana per effetto di colpi, contusioni.

  • LIVORE: sentimento di aspra e sorda invidia.

-forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi-



lasciami leccare l'adrenalina - afterhours

Il dolore è una sensazione. SENSAZIONE-SENZA/AZIONE. PRIVAZIONE-PRIVO/(di)/AZIONE.


E' un taglio. E' profondo. Prendi il divaricatore. Non fa più male, non così tanto. -Guardaci dentro. Vedi qualcosa? -Sì, qualcosa si muove lì dentro. Non riesco a distinguere bene. C'è qualcosa. C'è qualcosa. Si agita.


CAN I HELP YOU? Sì, VORREI IL MAGLIONE VERDE MELA, GRAZIE. THIS ONE? NO, THE OTHER ONE, PLEASE.


La mia mente come scaffali pieni di maglioni colorati. C'è il cliente che vuole l'unico che io non ho. Gli altri si servono indisturbati. A me, la chiusura di cassa.



Oggi un paziente mi ha detto di essersi reso conto che nella sua vita non ha fatto altro che aspettare. A me è venuto in mente ASPETTANDO GODOT. Ho pensato a me come a chi aspetta qualcuno che non arriverà. Poi ho capito. Ho capito che io sono il mio Godot. Io, protagonista della mia vicenda umana, il grande assente. Una rappresentazione dell'assurdo. Giona pesca nella pancia della Balena.

mercoledì 29 ottobre 2008

nellamiaTestaNellaMIATESTAnellamiatestanellaMIAtesta



RumoreassordantetrafficjamètuttounapoltigliaincasinataSolutoesolvente-DIS/SOLVENZA-ABBASTANZA-APPARENZA-NELLEMIESTANZE.
le mie stanze
le tue stanze
COME LENZUOLA DI CARTA ABRASIVA SULLA PELLE così io.
Un silenzio tanto rumoroso non l'ho mai sentito...OSSIMORO-ANTITESI-TESI-ANTITESI-SINTESI ...Ah, la Sintesi...
Un silenzio tanto sgraziato non l'ho mai sentito


silence is sexy - einsturzende neubauten

Sento o non sento? Ci fai o ci sei? Dentro o fuori? Mare o Montagna????????????????
VOGLIODELLEPINZETTEDAORAFOPERMANEGGIAREIMIEIPENSIERI. Aggiustare i meccanismi della mente come fosse un orologio a cucù.
Ottenere la moksha. Trascendere. da tempo, spazio. Liberarsi. strappare questo fottutissimo velo. ESSERE. non più tra parentesi.
ESCATOLOGIA - detto lentamente e scandendo bene le parole - Dottore, Dottore, Dottore... quanti dottori ci sono su questo pianeta (ah, Prot, quante ne sai tu).
UN CAFFE'. caldo e profumato. è quello che ci vuole.

lunedì 27 ottobre 2008

Io amo Heathcliff, io odio Heathcliff, io SONO Heathcliff"

"(...) cosi' lui non sapra' mai quanto io lo ami: e questo non perche' e' bello, ma perche' lui e' piu' me di me stessa. Di qualsiasi cosa siano fatte le anime, la sua e la mia sono simili; Le mie grandi pene a questo mondo sono state le sue, le ho vissute una ad una dall’inizio; la sola ragione di vivere per me e' lui. Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo si cambierebbe per me in un'immensa cosa estranea; non mi parrebbe piu' di essere una parte di esso. (...) il mio amore per Heathcliff somiglia alle eterne rocce che stanno sottoterra: una sorgente di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff! Lui e' sempre, sempre nella mia mente; non come un piacere, come neppur io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il proprio essere..." (Whutering Heights)


Wuthering Heights - Kate Bush

Parlo di me, parlo di te


Parlo di me… parlo di te…
Più volte, invano, cercando di riordinare i disordinati frammenti della mia vita, ho provato a tracciare un confine, un limite da porre alle sensazioni che confuse, bramose, si affannano e rincorrono nel mio cuore, fino a raggiungere rapidamente ed altrettanto inesorabilmente la mia mente. Più volte, invano, ho cercato di frenare quello scorrere di emozioni che mi assalgono, mi disorientano, che spesso, con una inconsapevole violenza mi conducono verso errori, distrazioni; è come se ogni volta che una emozione mi toccasse, la sentissi lentamente fluire, fino quasi a stringermi qualcosa nel petto, provocando un momento di blocco totale della mia capacità di agire, lasciandomi inerte. Per un attimo, un attimo solo, un crudele attimo: un istante. Eppure molte volte ho tentato di tenere più a lungo quell’istante per me; molte volte ho tentato di custodire gelosamente ogni emozione per rievocarla poi in seguito. Non ci sono mai riuscita. Ho provato a racchiudere i momenti in cui quel brividi che solo la vera felicità, emozione pura tanto quanto evanescente, mi ha attraversata; ho provato a stipare in maniera coerente quel misto di stordimento, eccitazione, aspettativa, frutti caduchi delle mie esperienze; ed ancora ho provato a conservare quelle emozioni che ho potuto condividere solo con me stessa. Oltre la bieca amarezza che deriva dal non riuscire in questo mio tentativo di incasellare e spiegare e conservare le emozioni, resta un vuoto. Mi accorgo però che ciò non è effettivamente reale. Il vuoto è colmato da ciò che, in svariate occasioni, le emozioni hanno implicato: i sentimenti. Come le emozioni stesse, i sentimenti erano per me una grande incognita

io, me



La Verità è che la Verità cambia
(Nietzsche)