sabato 1 novembre 2008

-graffi_

Difficile è discernere tra ciò che perde di senso e ciò che muta il suo senso interiore. Tutte le voci attorno a me come fonemi slegati. Cosa rende giustizia alla realtà? ...il mio sapermi rapportare ad essa... forse. non so più farlo.
Anagrammi di pensieri fluidi sulla soglia di uno stridente bagliore sordo come acqua di vapore denso.
Mi rintano, allora. tra musica e fumo e matite. la musica entra dentro di me, fuoriesce sotto forma di fumo dalla mia bocca e si imprime nella realtà materiale con le sembianze di linee su fogli ruvidi. sono in ascolto, ma quello che sento non mi piace, non lo tollero.
Solo versi gutturali si propagano da me alle orecchie del mondo. Sento la mia melodia, ma deve
esserci un errore di codifica.
Correre, scappare non serve più, lo so da tempo. Ignorare, neppure... e poi lo strappo è così forte che non ne sarei in grado.
Vibra nello stridore scarlatto il mio sentire sulle tempie che pulsano.
Ogni sussurro di ogni ora in cui sono sveglia scegliendo le mie confessioni tentando di mantenere un occhio su di te come uno sciocco ferito, perduto e accecato. Oh no, ho detto fin troppo, l'ho voluto io. (losing my religion- -REM)
La sanguigna ha il colore delle mie viscere. più la calco sul foglio, più sento di non poterle più rimettere dentro.
A cosa serve ri-conoscersi, se poi nessuna stramaledetta camelia cresce sul muschio del tempio? se nulla, proprio nulla sopravvive. mai. mai, per me.
Lo spazio si dilata fuori di me. e rende tutto troppo lontano per poter essere toccato.
Lo spazio si dilata dentro di me.
Una rarefatta immagine di me stessa mi guarda con diffidenza.
Ho perso la pazienza.
Ora ho graffi di odio per la tua mano.
Per me, lungo la linea di pensieri, sei fulmine freddo dentro una nuvola di vapore.
Il tuo tocco forgiato sulla mia pelle fradicia di vertiginosi vortici di desiderio. in mille pezzi.

Hey Joe - Jimi Hendrix

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