venerdì 21 novembre 2008

ecco: mostro il mostro

unghie sulla lavagna. stridore. stridore. stridore. sensazione di vuoto da montagne russe. cosa farne di me?. cosa fare di quest'aria maleodorante. di questi tessuti morti. di questo sangue denso. cosa farne di me. della mia inutilità. del mio cibarmi di me stessa. della mia scimmia. della mia assenza. della mia ingombrante presenza. cosa fare per me. per me. me. è tutto pesante. io sono pesante. i miei arti lo sono. e i miei occhi non vedono. non più. non c'è nulla aldilà di questo attimo. non c'è nessuno che possa trarmi in salvo. sono una marionetta con i fili abbandonati al suolo. non ho più parole. ho pensieri, talvolta, ma hanno l'immediatezza delle sensazioni corporee e delle immagini. sono grugniti a colori. sono urla strozzate in gola. sono il NON-ESSERE. non c'è neppure l'eco. neppure una fittizia risposta. famelici universi cannibali che si divorano l'uno con l'altro, l'uno all'interno dell'altro, tutti in me. sono un essere deforme con al suo interno deformità e difformità. il dio del dolore ha rapito il mio animo per il suo diletto, e lo fa a brandelli. spettatrice di questa violenza, io. spettarice pagante per assistere, affamata, allo smembramento di me stessa. permeabile ed impermeabile, io, vivo la mia stessa iconoclastia. indifferente. affondo, avvolta in un pesante drappo di velluto rosso, in una profonda fossa nella terra umida e odorosa, già piena di ospiti indesiderati. ma qui, ora, l'ospite in-desiderato sono io.



GRAND FUNK RAILROAD - inside looking out

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