mercoledì 12 agosto 2009

E' COSI'













E' COME IL CALDO. UNA SENSAZIONE CHE NON RIESCI A TOGLIERTI DI DOSSO IN MODO NATURALE. TI AGITA. E L'AGITAZIONE AUMENTA LA PERCEZIONE DEL CALDO. RICORRERE A MEZZI ARTIFICIALI TI DA LA FRESCURA DELLA SCONFITTA. NON DA GUSTO. E POI TANTO, IL CALDO TORNA SEMPRE. PRIMA O POI USCIRAI FUORI..
IL CALDO E' UNA SENSAZIONE CHE TI INVADE DAL DI DENTRO E DAL DI FUORI. TI SCOPPIA DENTRO E CONTEMPORANEAMENTE TI SCHIACCIA DA FUORI COME UNO DI QUGLI INCUBI IN CUI LE PARETI SI RESTRINGONO FINO A SCHIACCIARTI. E TU SEI SOLO UN INVOLUCRO. CHE CONTIENE. E CHE LIMITA. MA SOLO IN MODO FITTIZIO. SEI INVASIVO COME IL CALDO. QUESTA E' LA SENSAZIONE CHE MI DAI. CON LA TUA PRESENZA. E CON LA TUA ASSENZA. E' UNA SENSAZIONE-SENZA-SOLUZIONE.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

carino... ma non capisco il collegamento col titolo. Il Velo di Maya è un termine coniato da un filosofo importante per spiegare ciò ke sembra e ciò ke è.
Ciao

Maya ha detto...

il "filosofo importante" è Schopenhauer che definiva come "Il Velo di Maya" il sottile confine tra il fenomeno e il noumeno, appunto tra ciò che è e cio che appare. è proprio su questa linea che si muove questo blog che, tra l'altro, non richiede di essere approvato o meno da chicchessia...