lunedì 8 novembre 2010

come libeccio

come libeccio, io. mi gonfio di forza incontenibile e poi, d'improvviso e d'incanto, con immutabile inconsapevolezza, resto. mi scarico di scrosci di pioggia e resto lì, vuota. così le passioni. sento di essere giunta al limite delle mie capacità di amare, poi vado ancora oltre, superandolo con agile destrezza, ampliando sempre più il mio essere e poi mi fermo. non regredisco, no, ma mi svuoto. conspevole che le mie vele saranno nuovamente gonfiate e infine strappate dal vento, che sono io stessa. il libeccio è caldo ed umido ed io sono calda ed umida nell'abbraccio d'amore, ma anche al di fuori di esso. ho provato la commozione dell'apice dell'incontro e non voglio dimenticarla quando sono sola.
Maya vuole, Maya è.

1 commento:

Lorenzo ha detto...

se vivo emozioni e solo per ricordarle quando sono solo.