sabato 21 novembre 2009

CRITICA ALLA RAGION PSICOLOGICA

L'azione non deve essere precipitosa, arrogante, sottoposta al primato della coscienza e finalisticamente orientata a modificare il mondo fuori di sè. essa, invece, va attesa come prodotto che nasce spontaneo in seguito all'esercizio paziente e alla disciplina. non nasce dallo sforzo, ma dall'assenza di sforzo: quando l'azione diventa spontanea, agire non consiste più nel decidere di far qualcosa al fine di ottenere un certo scopo. L'AZIONE DIVENTA ESPRESSIONE NON PIù DI CIò CHE SI VUOLE, MA DI CIò CHE SI è.
l'esercizio e la disciplina formano lo psicoterapeuta e fanno in modo che egli non applichi tecniche, ma sia terapeuta e curi dunque l'altro attraverso l'incontro.
la psicologia non può farsi senza psicologicità, perchè ha, come oggetto, il Soggetto: in questo paradosso c'è la sua cifra. la psicologia non può essere oggettivata perchè non può mai misconoscere il significato che un dato ha per il soggetto, e l'incidenza di tale soggettivo significato nella soggettiva economia intrapsichica."(la psicologia) non osserva il mondo da una precostituita nicchiascientifica: ha troppo da fare con il fuoco eracliteo che accende figure dell'anima". |WITTGENSTEIN|
è questa la cura: parlare alla vita e ascoltare la vita. e lo scopo non è che la vita guarisca, diventi normale, e nemmeno che cessino le sue sofferenze, ma che la vita diventi più sè stessa, che sia più onesta su sè stessa, che sia più fedele al suo demone.

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