domenica 2 novembre 2008

L'ULTIMA TUA PROVA SARA' LA MORTE


le tue parole, spine.
le tue intenzioni, una 44 magnum nelle mani di un bambino.
ogni tua espressione viene a me tagliente come un bisturi che incide incondizionatamente pelle, tessuti, carne... fino ad esporre gli organi agli occhi degli indiscreti.
ho tentato di prendere energia dal sole, come una sorta di ufo robot de' noartri...
la mia sensazione? vestirmi, profumarmi, truccarmi e depilarmi per un incontro che viene disdetto all'ultimo momento. ti guardi allo specchio e sembri più vecchia di 50 anni. una caricaura piena di belletti che non riescono a ricoprire le rughe e le cicatrici. traggo il mio vestito rosso, quello bello, dalla naftalina (è pieno di buchi... le tarme ci hanno banchettato, ma io non me ne accorgo); -che potenza ha il "puntoevirgola", quella di un pensiero concluso che lascia spazio ad ulteriori approfondimenti- che strazio provare ad indossarlo! a che strazio mi sottopongo!
ma tanto tu mi lasci lì, a guardare l'orologio, le ore che scorrono, e a cercare scuse che lascino a me una dignità e a te il senso del tuo essere, per me.
ASPETTA-tive deluse.
tutto torna all'idea dell'attesa.




La ballata dell'amore cieco (o della Vanità) - De Andrè

2 commenti:

Veronica Furini ha detto...

mi leggo nelle tue parole e non so se sto solo cercando di motivare me stessa. forse è solo che viviamo un tormento simile.
brutta serata questa, lo ammetto... ma le tue parole di qualche giorno fa mi hanno fatto intravedere una luce in te. forse è vero, o forse no, ma ti sento...

Maya ha detto...

lo specchio nello specchio nello specchio nello specchio....
quando si are uno squarcio, una moltitudine di mondi si rende disponibile ai nostri più o meno esperti occhi. in quei mondi ci sei tu, ci sono io...